Chiacchierata con l’Eco

Notte oscura e tenebrosa,
talmente ubriaco procedeva Antonio
da incespicare in un sasso
lungo il sentiero burrascoso.
Proruppe in una grave bestemmia
e domandò: Chi è caduto in ginocchio?
E dal muro di un convento
gli rispose l’eco:
… io
Menti, non sono stato io a cadere
e se poi mi sono rotto la testa
dovrò comprarmi una parrucca
… Ucca!
Non sono Ucca signor birba Antonio
… Antonio!
Mi conosci? eh furfante!.
Allora aspetta un instante
e assaggerai la mia lama
… cala
Che cosa, devo abbassarmi io miserabile?
Forse credi che mi spaventi?,
al contrario, io mi esalto
… alto là!
E come osa l’insolente
ordinare di fermarsi a un valoroso?.
Mi abbasserei molto volentieri
fino a che la tua lingua empia
con la mia spada non ti trafigga
… igga
Oh, dove vai villano,
guarda che ho fatto un patto con il diavolo
perché sono stanco di aspettare che i minuti passino
… assino
Asino io? Forse raglio?
Un insulto di questa sorta
pagherai in modo insolito
e in luogo davvero opportuno ignobile
… ignobile
Ignobile, no signore.
Nella taverna di Cipriano,
ho sì bevuto come un villano,
ma ho bevuto ciò che mi pareva divino
… vino
Così, ho bevuto solo due bicchieri
i quali mi hanno fatto uscire di senno,
ma se ne ho bevuti più di questi
in alcun modo pensai che sei
… sei
Oh perbacco lo sanno tutti!.
Puoi andartene quando vuoi
perché, quanto a me, ho finito

E se ne andò il buon Antonio
senza mai più sapere
con chi potette sostenere
una così bizzarra conversazione

 

 
 
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